La lunga estate calda

Pur rimanendo dietro il tremendo “rovente 2003” l’estate del 2015 è riuscita a scrivere una nuova pagina della storia climatica europea.

Nel corso dell’estate 2003, l’Europa fu colpita da una massiccia ondata di caldo, la quale raggiunse il suo apice nei primi quindici giorni di agosto. Questo fenomeno fu eccezionale sia per la durata che per l’intensità; in effetti numerosi record di temperatura furono battuti in diverse città europee. Questa canicola seguì ad una primavera ed un inizio dell’estate particolarmente siccitosi, che ricordavano l’anno 1976, pur essendo ben più gravi in termini di carenze idriche che in termini di durata.

A Torino il record secolare è di 26,3 gradi, e due notti fa diverse stazioni hanno registrato valori tra 26 e 27 gradi. Per dare un’altra idea della portata dell’evento, a mezzanotte il termometro era inchiodato sui 30 gradi.

Ma è divertente leggere alcuni titoli ed articoli del passato, per raccontare come veniva vissuta la canicola estiva.

Torniamo al luglio del 1947, quando in una cronaca si leggeva:

«Clima equatoriale. Siamo arrivati a 35,9. Oggi li supereremo». Anche allora si facevano le gare sui gradi, come se toccassero ad altri. Sommario, sotto al titolo: «Si consumano quasi 200 tonnellate di ghiaccio al giorno».

I condizionatori in casa non erano che un sogno ed anche i frigoriferi erano solo per pochi. Si faceva tutto con i pani di ghiaccio, come racconta La Stampa:

«Un pane di ghiaccio di 25 chili costa poco: 90 lire. I prezzi sono saliti vertiginosamente, ma questa resta una spesa modica». Facevano uso del ghiaccio soprattutto i negozi alimentari, i macellai, i verdurieri.

Quattro erano le fabbriche di Torino che producevano ghiaccio, con 40 operai, che faticavano molto a soddisfare la domanda. I privati si arrangiavano con l’acqua: scarseggiava, quell’estate, c’era l’incubo di restarne senza.

«La deficienza d’acqua di questi giorni ha destato non poche preoccupazioni». Per il gran caldo morì un operaio dello stabilimento S.A. Carbonifera di via Savona. Nonostante il caldo, avevano pensato di farlo morire lo stesso come in un fogliettone di Dumas: «Verso le 20 uscì dallo stabilimento per andare a casa. Ma percorsi 50 metri con un grido si accasciò al suolo».

Nel 1966 titoli sconsolati a descrivere una estate torinese molto calda, in cui:

“12 mila persone si stipavano nel laghetto della Pellerina”

Nel 1997, anno dalle medie record, il gran caldo e la siccità vennero addirittura attribuiti alla Cometa Hale-Bopp dalla credenza popolare.

La Hale-Bopp, è stata probabilmente la cometa più osservata del XX secolo, e una delle più luminose mai viste da molti decenni. È stata indicata come la Grande Cometa del 1997. Fu visibile ad occhio nudo per ben 18 mesi, il doppio della Grande Cometa del 1811.

Nel 2003 il caldo di agosto fu vissuto in tutta Europa come una guerra da combattere. Addirittura a Londra la Network Rail, la società che gestiva la rete ferroviaria nazionale, impostò il limite di velocità ai treni: non bisognava superare i 95 all’ora perchè il caldo avrebbe potuto deformare i binari.

Ma tornando ai giorni nostri, siamo come sembra, alle ultime ore di canicola?

Forse…intanto quello che possiamo suggerire è un piatto del nostro menu appositamente studiato, una Steak Tartare per offrire una soluzione in più tra i secondi più freschi ai nostri clienti, preparata in sala davanti ai vostri occhi. Il tutto magari sorseggiando una fresca birra artigianale tra quelle che abbiamo selezionato.

Buona serata

MA

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