Con il weekend-ponte dell’Immacolata, inizia la programmazione delle attività legate alle feste natalizie.
Come ogni anno, il Ristorante Solferino rimarrà a disposizione di tutti i torinesi e dei tanti turisti pronti a vivere le feste di Natale in una Torino addobbata a festa, confermandosi vero punto di riferimento per la città.
E iniziamo allora a raccontare con una serie di articoli, la nostra offerta, il clima in città, le tradizioni e gli appuntamenti.
Con il weekend-ponte dell’Immacolata, inizia la programmazione delle attività legate alle feste natalizie.
APERTO PRANZO e CENA per tutto il periodo delle Feste Natalizie
Per il 25 Dicembre 2022, come da Tradizione, per il Pranzo di Natale sostituiremo la nostra Carte del giorno proponendo un Menu Degustazione Natalizio.
Per la Sera di Natale, saremo operativi dalle h.19,30 per il servizio di Cena.
E il 31 Dicembre? Per la Cena di San Silvestro come da tradizione opereremo À la carte e venendo incontro alle differenti esigenze dei clienti, abbiamo organizzato due diversi momenti conviviali per la serata:
- Dalle 19.30 alle 21.30 serviremo cena a chi vorrà poi avere il tempo per preparare la “mezzanotte”, magari incontrando amici ed affetti.
- Dalle 21.45 alla Mezzanotte per chi vorrà invece stappare al Solferino una bottiglia di buon auspicio ed un brindisi insieme a noi.
Ma allora, come muoversi in centro, in attesa di una sosta al Solferino?
Oggi vi raccontiamo una strana storia di un albero di Natale che nel 1979 fece capolino nella splendida Piazza San Carlo, salotto della città.
Nell’autunno del 1979, uno dei simboli di Torino, il Caval ‘d brons, il monumento equestre a Emanuele Filiberto, necessitava di urgenti lavori di restauro.
Questo monumento è uno dei simboli della stessa città di Torino. Dai contemporanei, per l’imponenza e la maestosità, venne considerato degno di rivaleggiare con le più famose sculture equestri di Bartolomeo Colleoni o del Gattamelata.
Nell’ottobre del 1831 Carlo Alberto decide di far costruire un monumento pubblico per celebrare Emanuele Filiberto, il personaggio più rappresentativo della storia sabauda.
Dopo un primo bozzetto, bocciato, conservato oggi presso la Galleria d’Arte Moderna di Torino, il sovrano indirizzò l’opera sulla progettazione di una statua che fosse ornata di fontane. Per i dubbi sollevati dalla critica sull’estetica del complesso, anche in questo caso il disegno non trovò realizzazione, tanto più che in un decreto del 1833 lo stanziamento previsto di 210 mila lire era stato ridimensionato alla realizzazione di una statua bronzea con piedistallo in marmo e quattro figure laterali.
Forte del successo ottenuto all’esposizione temporanea al Louvre, la statua, presa la via dell’Italia, venne solennemente inaugurata il giorno onomastico del sovrano, il 4 novembre 1838. Carlo Alberto, soddisfatto del lavoro, onorò Marocchetti del titolo di barone.
Il 21 e 22 settembre 1864 il monumento si trovò al centro della Strage di Torino e ancora oggi alla base del monumento, specialmente sul lato che volge alla stazione di Torino Porta Nuova, si possono vedere i fori delle pallottole che furono sparate contro i manifestanti disarmati.
Nel novembre del 1979 il monumento fu rimosso e trasferito nel laboratorio di un marmista in lungo Dora per una completa pulitura mediante sabbiatura. Cavallo e cavaliere tornarono sul piedistallo in piazza San Carlo nel giugno del 1980.
Proprio in tale occasione, a Natale, perchè piazza San Carlo non sembrasse troppo vuota, venne messo sul piedistallo un albero di Natale.