E’ con grande piacere che il Ristorante Solferino inaugura sul suo nuovo sito web un canale informativo che proverà a raccontare la storia, le tradizioni, l’arte enogastronomica del suo territorio, ispirazione speciale che porta ogni giorno il team del Ristorante a lavorare con passione ed energia per offrire alla clientela proposte di alto livello e di profondo radicamento territoriale.
Il nostro sforzo più grande: costruire ogni giorno un rapporto con i nostri clienti, basato su una selezione di materie prime e su una continua ricerca di un equilibrio fra le vostre esigenze ed il nostro passato…
Come nasce la Passione del Solferino?
La Gestione di Andrea Ambrogini, attiva nel locale al civico 3 della centralissima piazza torinese dal 2008, ha conservato i caratteri originali che hanno sempre contraddistinto il locale, luogo di incontro oltre che di eccellenza gastronomica, nella zona più elegante della città.
Proviamo a ripercorrere le tappe di questo viaggio tra i sapori ed il bagaglio di conoscenze che i muri del locale si sono abituati a conoscere…
L’edifico in cui è sorto quasi cinquant’anni fa il Ristorante Solferino, nel 1967, ha certo più di cent’anni e la struttura stessa del locale lo dimostra.
Ma la tradizione enogastronomica del ristorante ritorna ancora più indietro nel tempo, agli anni ’30 del secolo scorso.
Testimonianza storica ne è il periodico annuncio che veniva esposto nei giornali d’epoca per pubblicizzare il ristorante Cesare. Qui sotto la locandina apparsa il 2 luglio 1938 sulla testata Europa de La Stampa. Divertente notare che il numero telefonico è rimasto bagaglio della struttura e quasi integralmente si è conservato. Il locale in quel periodo era sotterraneo.
Nel 1968 arriva una gestione toscana del locale, consolidatasi poi nel 1973, quando con la gestione di Tamara e Manrico Falaschi inizia a diffondersi il nome attuale del locale, in un crescendo di notorietà.
Grazie anche alla sua favorevole posizione costituisce un importante punto di riferimento per manager, professionisti, politici, giornalisti, parlamentari, e personaggi dello spettacolo, ospiti del vicino Teatro Alfieri.
Anche Italo Calvino, discreto e fedele, è venuto qui per tanti anni.
Nella foto i coniugi Falaschi ripresi nel locale negli anni ’80.
In una nota sul locale, su La Stampa Sera dell’agosto del 1991, scrive Franco Piccinelli, scrittore e giornalista recentemente scomparso:
“Le migliori Valdostane che ricordo, nel senso di bistecche, non le mangiai in Val d’Aosta bensì al ristorante Solferino che, nell’omonima piazza rimaneva aperto fino a tarda notte.
Al Solferino s’incontravano spesso capicomici e prime donne dopo lo spettacolo all’Alfieri. L’ultimo che ricordo, con Il quale cenai e discorremmo piacevolmente fu Carlo Dapporto, identico a tavola e sulla scena.”
Nei primi anni 2000 arriva un aggiornamento del locale, profonda ristrutturazione che avvicina la struttura all’attuale.
Ed è in questa nuova configurazione che il Solferino accoglie nella splendida piazza moltissime delle attività di intrattenimento legate ai trionfali Giochi Olimpici Invernali Torino 2006.
All’inizio del 2007 l’ultimo avvicendamento, quando la famiglia Falaschi cede l’attività all’Ambrogini Group che, conservando lo stile classico e l’accoglienza tipiche del locale, propone un ulteriore ammodernamento della carta ed un radicamento nella tradizione enogastronomica Piemontese.
E oggi siamo pronti a stupire, con semplicità, impegno e mestiere tutti i nostri clienti, con un bagaglio di esperienze importante e con una conoscenza radicata della storia, delle tradizioni e delle dinamiche di una splendida città.
Vi aspettiamo,
Il Team del Solferino