Una passeggiata di poco più di 300 metri, dopo un veloce pranzo al Solferino può essere un’ottima immersione culturale, nell’arte di Marc Chagall.
Dopo aver percorso un breve tratto di Via Micca, e via Milano, arrivare in piazza IV Marzo è un po’ come ritrovarsi a passeggiare in alcuni angoli di Parigi: forse le atmosfere intellettuali di Saint Germain des Prés, che hanno lasciato nel quartiere le tracce del talento e dell’arte, segnando sempre più in profondità le strade e i locali di un’impronta artistica e letteraria; o la frizzante sintesi artistica delle gallerie di Le Marais, dove i colori sembrano volersi re-impadronire dell’energia delle prime fasi della Rivoluzione Francese, tra Place de la Bastille e le contaminazioni artistiche del Museo Picasso.

Sul lato nord di Piazza IV marzo si trova la Galleria Elena Salamon Arte Moderna, una ‘perla’ che ospita, dal 21 marzo al 20 maggio, sessantatré tra litografie, acqueforti e puntesecche, originali, quasi tutte a colori, provenienti da diverse serie e appartenenti al vasto corpus di opere grafiche realizzate durante tutto il corso della carriera artistica di Marc Chagall l’artista bielorusso naturalizzato francese.
Ampio l’arco temporale coperto dalla mostra (dal 1925 al 1982) – le figure leggere e fluttuanti, quasi senza gravità, che popolano le opere del ‘pittore dell’anima’ e che hanno fatto di lui uno degli artisti più amati e riconoscibili.


Durante il suo primo soggiorno a Parigi, negli anni ’20 del secolo scorso, rimane colpito dalle ricerche sul colore dei Fauves e da quelle di Robert Delaunay, “il meno cubista dei cubisti”. Il suo mondo poetico si nutre di una fantasia che richiama all’ingenuità infantile e alla fiaba, sempre profondamente radicata nella tradizione russa.
Poi, con il tempo, il colore di Chagall supera i contorni dei corpi espandendosi nello spazio: i dipinti si compongono di macchie o fasce di colore, sul genere di altri artisti degli anni Cinquanta. Il colore diventa così elemento libero ed indipendente dalla forma.

Paradigma principale della sua arte diventa la litografia: scelta artistica che nella Parigi di fine ottocento inizi novecento trova grande riscontro negli stampatori, editori e galleristi che pubblicano con sempre maggior frequenza, libri, riviste, singoli fogli o cartelle. Il largo uso dell’arte della stampa è una delle componenti che decreta il successo degli artisti parigini del primo Novecento da Picasso a Mirò e Calder, da Matisse e Toulouse Lautrec, Renoir e non ultimo, Chagall.
Pur nelle differenti declinazioni che il linguaggio di Chagall attraversa nel tempo, la sua pittura rimane comunque e sempre figurativa: dipingeva acrobati, innamorati nei cieli sopra i tetti delle città, asini e mucche e il suono delle note di un violino. Quanto all’amore, la sua caratteristica iconografica è il volo.
MARC CHAGALL – L’ARTISTA CHE DIPINGEVA FIABE D’AMORE
Elena Salamon Arte Moderna
21 marzo – 20 maggio 2017
Via Torquato Tasso, 11 – (piazzetta IV Marzo) – 10122 Torino
Tel 011 7652619
Cel 339 8447653
Web http://www.elenasalamon.com
Email elena@elenasalamon.com
Orari
Martedì, Mercoledì e Venerdì: 15.00 – 19.00
Giovedì e Sabato: 10.30 – 19.00
Lunedì chiuso