E’ arrivato il Torino Jazz Festival 2016

E’ tornato a Torino il Jazz Festival, con la sua quinta edizione (23 aprile – 1 maggio).

Programma sempre più ricco e articolato e formula ormai rodata: concerti dalla mattina fino a notte fonda nelle piazze, nei teatri, nei locali e sul fiume, quasi tutti gratuiti. L’edizione 2016 prova a esaminare le mescolanze di linguaggi con nuove produzioni e importanti esclusive.

Tra gli appuntamenti del ricco programma i grandi concerti del Main Stage serale in piazza Castello  (a due passi dal nostro ristorante) di cui la produzione originale di Roy Paci con la sua Orchestra del fuoco e la voce di Hindi Zahra e il trombettista Fabrizio Bosso con un travolgente omaggio a Duke Ellington.

Il 25 aprile sarà dedicato per il terzo anno consecutivo al Jazz della Liberazione, giornata che culminerà con una sorprendente prima assoluta: Pulse! (Jazz and The City), un progetto di Max Casacci, Emanuele Cisi e Daniele Mana (Vaghe Stelle) in cui i suoni e i rumori della città incontrano il jazz di Torino Jazz Festival con la preziosa partecipazione di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, il rapper Ensi e Enrico Rava.

Per la chiusura della V^ edizione la Grande Festa Jazz dell’1 maggio vedrà la piazza animarsi con le sonorità degli Incognito, pionieri dell’acid jazz. Insieme a loro piazza Castello si trasformerà in un dancefloor a cielo aperto.

La parte off, affidata al Fringe, diretto da Furio Di Castri, offre un programma diviso in due sezioni con nomi di spicco: Gabriele Mirabassi, Luciano Biondini, Marije Nie, Maria Pia de Vito, Rita Marcotulli, Iain Ballamy, Rosario Bonaccorso, Karim Zyad, Rémi Crambes, Raphaël Imbert, solo per citarne alcuni.

E noi del Ristorante Solferino proponiamo le nostre atmosfere ed i nostri sapori per tutto il periodo del Festival, raccontando storie del Jazz.

Come la storia del concerto all’Alfieri di Torino di uno dei cavalieri del Jazz, Jimmy Rushing, che nell’autunno del 1959, proprio al Teatro Alfieri di Torino si esibì in un memorabile concerto, durante la sua tournée europea, accompagnato da un gruppo di ex componenti della Big Band di Count Basie, guidati da Buck Clayton. Quel signore quasi sessantenne, basso e grasso, detto anche, scherzosamente, “Mr. Five by Five” (ovvero “5 piedi d’altezza per 5 piedi di larghezza”, più largo che lungo), emanava una vitalità musicale straordinaria, e sfoderava una voce prorompente piena di energia e di ritmo che affascinava.

MA

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